Campo di protesta di Handala: gli studenti di Brema chiedono libertà e giustizia!
Il campo di protesta “Handala” presso l’Università di Brema chiede solidarietà alla Palestina e critica la direzione dell’università.

Campo di protesta di Handala: gli studenti di Brema chiedono libertà e giustizia!
Il 30 giugno 2025 davanti all’edificio MZH dell’Università di Brema è stato lanciato un campo di protesta chiamato “Handala”. I gruppi di solidarietà palestinese “Uni(te) for Pali” e “Seeds of Palestine” hanno organizzato questa azione per inviare un chiaro segnale contro il guerrafondaio e il genocidio in Palestina. Il nome “Handala” risale a un personaggio comico che dal 1969 rappresenta la resistenza contro l’occupazione israeliana e simboleggia perfettamente i manifestanti.
Il campo si rivolge non solo agli studenti, ma anche ai cittadini che si impegnano per la democrazia fondamentale e i diritti umani. Gli eventi del campo includevano discussioni sulla complicità delle università tedesche nel genocidio di Gaza, sul ruolo dell'imperialismo e sulla solidarietà internazionale con il popolo palestinese. Sessioni plenarie aperte, preghiere islamiche e serate culturali hanno fornito varietà al programma che ha incoraggiato i partecipanti a riflettere.
Protesta sostenibile
I manifestanti hanno avanzato cinque richieste chiave a sostegno dei diritti dei palestinesi:
- Klare Positionierung gegen den Genozid in Gaza.
- Unterstützung palästinensischer Akademiker:innen im Gazastreifen und Diaspora.
- Einhaltung der Zivilklausel, Transparenz und die Beendigung der Verbindungen zu Rüstungsunternehmen.
- Keine Zusammenarbeit mit israelischen Institutionen, die an illegalen Siedlungen und Apartheid beteiligt sind.
- Einhaltung von Wissenschafts- und Meinungsfreiheit.
Uno dei temi centrali della protesta è stato il divieto di parlare imposto dal rettore Prof. Dr. Jutta Günther in occasione dell'incontro con la psicoanalista Iris Hefets. Questo evento sul tema “Silenzio e colpa” si è comunque tenuto presso il Centro comunitario Zion in Kornstrasse ed è stato ben accolto, con il pubblico che ha risposto con una standing ovation. Ciò ha ulteriormente alimentato la protesta in corso contro il divieto spaziale.
Critiche alla gestione dell'università
La direzione dell'università è esposta a massicce critiche, anche da parte di professori universitari che considerano la procedura scandalosa e vogliono vedere l'università come un luogo di libertà di espressione e di libertà accademica. Il dottor Detlef Griesche, presidente della Società tedesco-palestinese, ha definito il divieto “insensato”. Gli scontri a Brema non sono isolati, ma fanno parte di una tendenza più ampia che si può osservare anche in altre università tedesche come Berlino e Lipsia, dove si stanno verificando proteste simili.
Le discussioni sulla legittimità di queste proteste sono in corso sia a livello universitario che in politica. Viene ripetutamente sottolineato che le università dovrebbero essere luoghi di dibattito differenziato, mentre i confini tra legittima critica a Israele e antisemitismo sono spesso considerati fragili. I critici avvertono di un declino della libertà di espressione, mentre altri stanno aumentando la pressione sulle università.
Oltre alle richieste di solidarietà con la Palestina, all'Università di Brema vengono affrontate anche questioni attuali, come l'aumento della tassa semestrale di quasi 100 euro e la politica di austerità nazionale. Nell'assemblea generale, che si è tenuta nuovamente dopo 20 anni, è stata invocata una resistenza comune contro il governo federale e le sue decisioni politiche. Un’alleanza tra studenti e lavoratori è considerata necessaria per resistere insieme contro i ripetuti tagli all’istruzione e alla ricerca.
Con un chiaro appello alla collettivizzazione delle lotte universitarie e un'enfasi sull'educazione politica, i manifestanti esprimono la loro determinazione. Chiedono non solo trasparenza sulla cooperazione dell'università con le aziende della difesa, ma anche una riorganizzazione della gestione finanziaria da parte degli studenti e dei dipendenti dell'università.
Resta da vedere fino a che punto questi sforzi e queste richieste verranno ascoltati, ma i manifestanti dimostrano di essere pronti a lottare per i loro ideali. L’attuale situazione nella Striscia di Gaza, iniziata con l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, dà ulteriore enfasi a questo impegno e mostra l’importanza di parlare apertamente laddove i diritti umani sono a rischio.