L'SPD decide di bandire l'AfD: un passo storico per la democrazia!

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La conferenza del partito SPD a Berlino pianifica la messa al bando dell'AfD e discute di responsabilità storica e tutela della Costituzione.

Der SPD-Parteitag in Berlin plant ein AfD-Verbot, diskutiert historische Verantwortung und Verfassungsschutz.
La conferenza del partito SPD a Berlino pianifica la messa al bando dell'AfD e discute di responsabilità storica e tutela della Costituzione.

L'SPD decide di bandire l'AfD: un passo storico per la democrazia!

A Berlino sì SPD ha recentemente preso una decisione ambiziosa: in occasione della conferenza del partito federale del 29 giugno 2025, i delegati hanno votato all’unanimità per preparare una procedura di divieto contro l’AfD. Questo notevole risultato è arrivato dopo quasi due ore di intenso dibattito, in cui hanno alzato la voce circa tre dozzine di relatori. I precedenti oratori hanno ripetutamente sottolineato la responsabilità storica del partito nel rafforzare la lotta contro le idee radicali nella società.

"La porta è qui, esci!"è stata l’enfatica espressione di delegati come Aaron Spielmanns, che consideravano la riforma del programma necessaria per armarsi contro la crescente radicalizzazione. I temi emersi nel dibattito erano tanto diversi quanto urgenti. Dagli alloggi a prezzi accessibili alle migliori condizioni negli asili nido e nelle scuole fino alla giustizia climatica: i delegati hanno chiesto che l'SPD dedichi tutti i suoi sforzi alle preoccupazioni delle persone.

L’AfD e le pressioni politiche

La situazione è particolarmente difficile per la SPD, soprattutto nei Länder della Germania orientale. Qui il partito è sotto forte pressione da parte dell'estrema destra, come mostrano i sondaggi: in Sassonia-Anhalt l'AfD ha ora un sorprendente 30%, mentre in Sassonia ha ottenuto il 7,3% dei voti nelle ultime elezioni. Il ministro degli Interni della Turingia Georg Mayer ha formulato il messaggio in modo chiaro: se l'AfD continua ad acquisire influenza, è in gioco la democrazia.

Nel suo intervento l’esperta di interni della SPD Dorothea Marx ha sostenuto la richiesta di misure decisive contro l’AfD. Gran parte dei delegati si è espressa chiaramente a favore dell'introduzione di una procedura di divieto. Si è deciso di istituire un gruppo di lavoro a livello federale il cui compito sarebbe quello di raccogliere le prove dell'incostituzionalità del partito. L'obiettivo: non appena saranno disponibili prove sufficienti, si dovrà presentare domanda alla Corte costituzionale federale per proteggere la democrazia.

Gli ostacoli legali e il disaccordo politico

Il leader dell'SPD Lars Klingbeil vede questo passo come un passo avanti"storico"e sottolinea che la Costituzione dovrebbe fungere da strumento protettivo. Lui ha sottolineato l'importanza del contenzioso legale contro l'AfD, anche alla luce della valutazione dell'Ufficio federale per la tutela della Costituzione. Tuttavia, c’è anche resistenza all’interno del panorama politico.

La CDU finora ha respinto la procedura di messa al bando dell’AfD e punta sulla lotta politica. Voci critiche all’interno dell’Unione e anche nella SPD, soprattutto nella Germania dell’Est, mostrano che i risultati attuali non sono sufficienti per sostenere un divieto. Il politico della CDU Steffen Bilger ha sottolineato gli elevati ostacoli giuridici legati alla candidatura.

Il procedimento davanti alla Corte costituzionale potrebbe essere avviato da diversi attori politici, sia il governo, il Bundestag o il Bundesrat. È importante dimostrare che un partito sta perseguendo misure aggressive contro l’ordine democratico fondamentale. Ma non basta solo il rapporto dell'Ufficio per la tutela della Costituzione, che sottolinea la complessità dell'impresa. La discussione su questo processo snervante probabilmente continuerà per un po' di tempo e resta entusiasmante seguirlo.