Focus sui trattati europei: l'UDC avverte della perdita di sovranità!

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Scoprite tutto sui nuovi trattati dell'UE, sulle misure di protezione salariale e sul loro impatto sulla Svizzera.

Erfahren Sie alles über die neuen EU-Verträge, Lohnschutzmaßnahmen und deren Auswirkungen auf die Schweiz.
Scoprite tutto sui nuovi trattati dell'UE, sulle misure di protezione salariale e sul loro impatto sulla Svizzera.

Focus sui trattati europei: l'UDC avverte della perdita di sovranità!

Nella trasmissione “Arena” di ieri si è discusso animatamente dei nuovi contratti con l'Ue. Mentre l’UDC si è chiaramente pronunciato contro il subentro legale, i rappresentanti del PLR e del Centro hanno visto nella nuova regolamentazione un passo verso una maggiore certezza del diritto. Il PS ha invece elogiato soprattutto la sicura tutela salariale, ancorata nel nuovo accordo. Gli svizzeri aspettano informazioni dettagliate su questi accordi UE dal dicembre 2022, ma finora solo una manciata di parlamentari ha avuto accesso ai testi legali. Ciò ha portato ad un certo malcontento tra i politici e la popolazione. Nau.ch riferisce che nella stanza era presente l'insoddisfazione del consigliere nazionale dell'UDC Franz Grüter, che ha criticato aspramente la nuova regolamentazione. Egli ha sottolineato che è l'UE a dettare le regole per la Svizzera, minando così gli standard svizzeri tradizionali.

La resistenza dell'UDC non è però condivisa da tutti. Elisabeth Schneider-Schneiter del centro ha respinto le preoccupazioni dell'UDC e ha spiegato che si tratta di un quadro giuridico completo che comprende cinque accordi esistenti e tre nuovi. Il Consiglio degli Stati della PLR Matthias Michel ha sottolineato che la Svizzera occupa una posizione particolare e che i nuovi contratti sono fatti su misura. Respingeva fermamente le accuse di sottomissione e vedeva nel tribunale arbitrale uno strumento che avrebbe dato alla Svizzera più sovranità. Contrariamente alle preoccupazioni di Grüter, Michel vede nel tribunale arbitrale un vantaggio che, in definitiva, va a vantaggio delle aziende svizzere.

Misure per la tutela dei salari

Un altro punto centrale della discussione è stata la protezione dei salari svizzeri nel contesto dei nuovi trattati UE. Il consigliere federale Guy Parmelin ha presentato un piano che prevede 14 misure per tutelare i salari come prima. Da mesi le parti sociali stanno mettendo a punto queste misure per garantire che le normative, in particolare per le aziende dell’UE che inviano dipendenti in Svizzera, non impongano nuovi oneri alle aziende nazionali. Parmelin ha chiarito che anche il Consiglio federale propone una misura di tutela contro il licenziamento. Ci sono però ancora alcuni punti sui quali c’è disaccordo.

Le misure recentemente classificate includono, tra le altre cose, una riduzione del periodo di notifica anticipata per i fornitori di servizi dell’UE da 8 a 4 giorni e l’introduzione di una procedura di segnalazione centrale e automatizzata per le aziende dell’UE. Sono inclusi anche nuovi requisiti per gli appalti pubblici che richiedono la prova della retribuzione e delle condizioni di lavoro. Il giornale bernese sottolinea che l'obiettivo principale sarà quello di garantire i divieti di servizio come sanzione contro il dumping salariale.

Il mercato elettrico e le relazioni bilaterali

Un altro aspetto affrontato nell'Arena è il controverso accordo sull'elettricità. Il vicepresidente di SP David Roth ha espresso preoccupazione per il fatto che ciò potrebbe portare a una “pseudo concorrenza” e far salire i prezzi dell’elettricità. La presidente dei Verdi Lisa Mazzone ha ribattuto affermando che l'accordo è di grande importanza per la transizione energetica e la stabilità della rete.

Sullo sfondo si collocano i Bilaterali III, che hanno ripreso slancio dopo il fallimento dei negoziati sull'accordo quadro. Questi nuovi contratti contengono non solo prescrizioni sulla libera circolazione delle persone e sulla sicurezza alimentare, ma anche adeguamenti specifici per la Svizzera nella protezione salariale e nella politica migratoria. Una discussione tra esperti sui vantaggi del Bilaterale III rispetto ai negoziati interrotti mostra che la Svizzera ha dimostrato di avere una buona mano nei negoziati e che molte delle sue peculiarità sono state preservate. PMI.admin.ch riferisce che i futuri negoziati mireranno a concentrarsi sul costo della vita locale e a raggiungere un'intesa comune sul trasferimento dei diritti senza automatismi.

Dal dibattito pubblico è emerso chiaramente che la Svizzera si trova ad affrontare grandi sfide. Le opinioni sui nuovi trattati UE, sulla tutela salariale e sul ruolo della Svizzera nel contesto europeo variano notevolmente. Spetta ora ai politici colmare queste differenze e trovare una strada praticabile da seguire.