Vecchie munizioni in vista: inizia il salvataggio in acque profonde al largo di Boltenhagen!

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A Boltenhagen sta iniziando un progetto pilota per il recupero di vecchie munizioni. Entro 30 giorni dovranno essere recuperate 15 tonnellate.

In Boltenhagen startet ein Pilotprojekt zur Bergung von Altmunition. 15 Tonnen sollen innerhalb von 30 Tagen geborgen werden.
A Boltenhagen sta iniziando un progetto pilota per il recupero di vecchie munizioni. Entro 30 giorni dovranno essere recuperate 15 tonnellate.

Vecchie munizioni in vista: inizia il salvataggio in acque profonde al largo di Boltenhagen!

Il 10 agosto 2025 nella baia di Wismar, al largo di Boltenhagen, è iniziato un importante progetto pilota per il recupero di vecchie munizioni. Questa misura fa parte di un ampio programma di emergenza per le munizioni contaminate nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, sostenuto con 100 milioni di euro dei fondi federali. Un totale di circa 15 tonnellate di vecchie munizioni saranno recuperate nelle prossime quattro settimane sulla piattaforma di recupero appositamente utilizzata “Baltic Lift”, che è una ex cisterna e ora è lunga 54 metri e larga 18 metri. Nella prima fase sono state esaminate le casse di munizioni ad una profondità di circa 22 metri. La società esecutrice, la Baltic Diving and Salvage Company di Rostock, ha ancorato la piattaforma in quattro punti nell'area operativa e sta lavorando a stretto contatto con esperti per analizzare l'impatto ambientale.

Un gran numero di siti contaminati caratterizzano le acque del Mare del Nord e del Mar Baltico. In totale qui sono immagazzinati circa 1,6 milioni di tonnellate di vecchie munizioni delle guerre mondiali, comprese bombe, mine, granate e agenti di guerra chimica. Tali siti contaminati rappresentano una seria minaccia per l’ecosistema e la sicurezza umana, avvertono gli esperti. Particolarmente colpita è la brughiera di Kolberg davanti al fiordo di Kiel, dove dopo la seconda guerra mondiale furono scaricate grandi quantità. Ciò ha un impatto non solo sulla pesca e sulla navigazione, ma anche sul turismo e sulla costruzione di turbine eoliche e cavi sottomarini. Come ndr.de Secondo quanto riportato, dal 18 al 20 giugno 2025 si svolgerà a Kiel una conferenza in cui oltre 200 esperti provenienti da 16 paesi si riuniranno per discutere delle nuove tecnologie per il recupero delle munizioni e delle relative sfide.

Monitoraggio e rischi ambientali

Un elemento centrale del progetto nella Baia di Wismar è il monitoraggio ambientale, che viene effettuato per analizzare gli effetti delle misure di salvataggio sull'ambiente marino. Viene monitorato, tra l'altro, lo stato sanitario delle cozze rilasciate in prossimità del luogo di utilizzo per esaminare eventuali sostanze inquinanti dopo il recupero. Wolfgang Sichermann, esperto di tecnologia marina, sottolinea che il pericolo maggiore non deriva da un'esplosione, ma dalla corrosione dei contenitori di munizioni che possono rilasciare sostanze tossiche. Questi componenti sono stati identificati in passato per le loro proprietà anticancerogene e promotrici di mutazioni.

Allo stato attuale, quantità preoccupanti di esplosivi sono già state rilevate nell'acqua e nei sedimenti delle acque del Mar Baltico, che tendono ad avere concentrazioni più elevate di sostanze tossiche a causa del minore ricambio idrico. Sono disponibili dati di ricerca raccomandabili su dab e cozze, che saranno registrati in modo più dettagliato in studi futuri. L'analisi di queste due specie è particolarmente importante perché permette di esaminare in modo specifico l'influenza degli esplosivi sugli organismi marini.

La responsabilità di tali operazioni di recupero e dei rischi associati è significativa e vi è una crescente urgenza nel lavorare con partner internazionali. Nell'ambito della conferenza internazionale a Kiel, è previsto anche uno scambio di conoscenze e competenze da parte di una delegazione ucraina, che ha una preziosa esperienza nella mappatura e nel recupero tecnico subacqueo. Le opinioni e gli approcci allo sdoganamento delle munizioni, vedi sotto riffreporter.de, sono destinati a essere migliorati in modo sostenibile attraverso questa rete interdisciplinare: un chiaro segno che non si tratta solo di salvare, ma anche di proteggere il nostro ambiente marittimo.