Sospetto di omicidio contro una 14enne: una punizione troppo mite provoca indignazione!
Una quattordicenne è accusata di aver ucciso la sua amica. Scoppia la discussione sul diritto penale minorile in Svizzera.

Sospetto di omicidio contro una 14enne: una punizione troppo mite provoca indignazione!
In Svizzera il caso dell'omicidio di una quattordicenne suscita scalpore e riaccende il dibattito sul diritto penale minorile. Emma è sospettata di aver ucciso la sua amica quindicenne Sophie a Berikon l'11 maggio. I risultati dell'indagine sollevano la questione dell'adeguatezza delle pene per i giovani in Svizzera, dove il diritto penale minorile è considerato severo rispetto ad altri paesi. Forte 24ore.ch Emma è riuscita a farla franca con una punizione di soli tre giorni di servizio comunitario, cosa che ha suscitato massicce critiche da parte della madre di Sophie. Ritiene che la possibile punizione sia troppo mite e esprime incomprensione nei confronti del sistema giudiziario svizzero.
Altro aspetto importante è l'eventuale risarcimento che i genitori di Emma dovrebbero pagare per il danno non patrimoniale. Questi importi possono arrivare fino a 10.000 franchi. Il caso non solleva solo interrogativi sulla giustizia, ma getta anche luce sulla futura gestione della criminalità minorile in Svizzera. Esperti come Patrik Killer, presidente della Società svizzera per la giustizia minorile, sostengono che le punizioni severe non hanno un effetto deterrente significativo sui giovani.
Il quadro normativo per i giovani
Il Consiglio nazionale sta attualmente pianificando una riforma del diritto penale minorile, che mira a introdurre pene detentive per i minorenni per reati gravi. RTS.ch sottolinea che nel 2022 in Svizzera sono stati registrati sei omicidi di minorenni e circa 30 tentati omicidi. Nell'ambito di un provvedimento di internamento graduale, i giovani pericolosi dopo aver scontato la pena dovranno essere rinchiusi più a lungo di quanto avviene attualmente. I critici della misura, tra cui alcuni rappresentanti parlamentari, temono costi elevati e dubitano dell’efficacia dell’internamento. Jonathanrutschmann, esperto di diritto penale, mette in guardia anche dalle conseguenze a lungo termine che un simile approccio può avere sui giovani colpiti.
Gli avvocati svizzeri sottolineano l'approccio educativo al diritto penale minorile, che si concentra sulla protezione piuttosto che sulla punizione. Ciò non è un caso, poiché molti giovani si trovano in un processo di sviluppo spesso caratterizzato da disturbi psicologici che si verificano tra i 15 ei 25 anni. Sandrine Haymoz, professoressa di criminologia, spiega che gravi problemi comportamentali sono spesso riconoscibili durante l'infanzia. Allo stesso tempo, nel Canton Zurigo si è registrato un aumento della violenza giovanile, che secondo i dati del 2022 è ammontato a quasi il 12,8%. zh.ch. I numeri mostrano che abbiamo a che fare con una questione complessa che solleva questioni sociali di vasta portata.
La responsabilità sociale
Ma come vede la società la crescente criminalità giovanile? Lo sviluppo attuale potrebbe essere preoccupante. L’aumento accelerato dei crimini violenti tra i giovani richiede un ripensamento, non solo del sistema legale, ma anche della percezione sociale. Esperti di varie discipline concordano sul fatto che una riflessione approfondita sulle cause della criminalità giovanile è essenziale per trovare soluzioni durature ed efficaci.
Probabilmente il caso Emma non sarà discusso intensamente solo in Svizzera. Ciò è piuttosto un segno che la questione della criminalità minorile, che presenta molteplici sfaccettature, riguarda le persone e richiede misure che mantengano un senso di sicurezza nella società preservando allo stesso tempo lo sviluppo individuale dei giovani.