Brema nel dilemma doganale: le aziende temono per il futuro del commercio statunitense!
Brema deve affrontare sfide a causa della politica tariffaria statunitense; Tuttavia, gli studi mostrano possibili adattamenti a lungo termine.

Brema nel dilemma doganale: le aziende temono per il futuro del commercio statunitense!
Il panorama economico di Brema si trova ad affrontare tempi difficili poiché l'impatto delle tariffe annunciate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump su automobili e altri beni diventa evidente. L’attuale incertezza colpisce soprattutto l’industria locale, le cui esportazioni verso gli USA sono aumentate notevolmente negli ultimi anni. Secondo uno studio dell'Istituto di economia internazionale di Amburgo, commissionato dalla Camera di commercio di Brema, le conseguenze potrebbero essere meno drammatiche di quanto inizialmente temuto. In questa difficile situazione c'è ancora speranza per alcune aziende, in particolare per l'azienda Acmos di Bremer Neustadt, che produce distaccanti per diversi prodotti.
Lo studio mostra che le tariffe potrebbero avere un impatto a lungo termine sul prodotto interno lordo di Brema inferiore a quanto inizialmente apparso. Si prevede un effetto complessivo neutro su un periodo di due anni. Tuttavia non si può negare che l'incertezza dell'attuale situazione economica grava pesantemente sulle imprese di Brema, come dimostrano gli ultimi sondaggi. L’amministratore delegato di Acmos, Julian Laschinsky, sottolinea che le tariffe arrivano “nel momento peggiore possibile” perché il Nord America è un importante mercato in crescita per l’azienda.
Crescita vs. incertezza
Particolarmente critica è la situazione dell'import-export, poiché oltre il 72% delle esportazioni di Brema verso gli USA riguarda automobili e componenti per automobili. Gli esperti della Camera di commercio hanno dimostrato che è possibile un calo fino al 15% delle esportazioni di automobili negli Stati Uniti, il che potrebbe avere un impatto significativo sulle imprese locali. L'industria automobilistica di Brema è particolarmente colpita a causa dei suoi forti legami con il mercato statunitense. A lungo termine, tali sviluppi potrebbero ridurre la creazione di valore nel settore manifatturiero fino al 2,7%.
L’incertezza si sta diffondendo anche tra le altre aziende. Acmos impiega circa 150 persone a Brema e ha filiali negli Stati Uniti, il che comporta ulteriori rischi. L'amministratore delegato è fiducioso che la sua azienda possa affermarsi sul mercato statunitense nonostante le difficili condizioni, ma vede anche la necessità di diversificare verso l'Asia e il Nord America.
Nuovi mercati in vista
La Camera di commercio di Brema sottolinea l'importanza dell'adattabilità delle aziende locali. Molti hanno già iniziato a sviluppare nuove rotte di approvvigionamento e partner commerciali per contrastare gli effetti negativi dei dazi. Il presidente della Camera di commercio André Grobien evidenzia i risultati contrastanti dell’ultimo studio: mentre l’industria automobilistica è effettivamente in uno stato critico, le risposte adattative e lo sviluppo di nuovi mercati in Sud America, India e Indonesia potrebbero offrire opportunità a lungo termine. I negoziati sugli accordi di libero scambio, come l’accordo Mercosur, dimostrano che esistono nuovi modi per rafforzare l’economia di Brema anche in tempi turbolenti.
I dati disponibili suggeriscono che gli Stati Uniti potrebbero trovarsi in una profonda recessione e, alla fine, sopportare il peso della politica tariffaria. Resta comunque interessante vedere come l’economia di Brema risponderà a queste sfide e quali nuove opportunità emergeranno in futuro. Spetta alle aziende dimostrare buone capacità e reagire in modo flessibile alla situazione del mercato.
Per un'analisi dettagliata dell'attuale politica doganale e del suo impatto sull'economia di Brema, consigliamo di dare un'occhiata al rapporto di Buten un Binnen e alle valutazioni di Weser Kuriers.