Nuovo governo Macron: pericolo di censura e sconvolgimento in LR!

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Il 13 ottobre 2025, il nuovo governo francese guidato da Macron ha deciso una riforma mentre la censura era minacciata.

Am 13.10.2025 beschloss die neue französische Regierung unter Macron eine Reform, während eine Zensur droht.
Il 13 ottobre 2025, il nuovo governo francese guidato da Macron ha deciso una riforma mentre la censura era minacciata.

Nuovo governo Macron: pericolo di censura e sconvolgimento in LR!

Ieri era giunto il momento: in una conversazione di due ore, Emmanuel Macron e Sébastien Lecornu hanno deciso la composizione del nuovo governo. L’obiettivo è creare un bilancio stabile per la Francia evitando la minaccia della censura. Il nuovo governo è un pot-pourri di attori della società civile e di parlamentari più esperti e più giovani che contribuiranno a portare una ventata di aria fresca nelle strutture politiche. In questo modo si intende anche contrastare le tensioni tra i diversi schieramenti politici, caratterizzate da nuovi conflitti.

Hanno suscitato scalpore soprattutto le candidature provenienti dalle file dei repubblicani (LR). Gérald Darmanin resta ministro della Giustizia, mentre sono stati nominati Rachida Dati (Cultura), Philippe Tabarot (Trasporti), Annie Genevard (Agricoltura) e Vincent Jeanbrun (Sviluppo urbano). Questi membri nominati furono immediatamente espulsi dal partito, il che infiammò ulteriormente il clima già teso all'interno della LR. Secondo Sud Ouest, Lecornu ha informato personalmente Bruno Retailleau di queste nomine.

Le sfide del nuovo governo

La nuova prospettiva del governo comprende anche ministri del Partito del Rinascimento, tra cui Amélie de Montchalin (ministro di Stato per le Finanze pubbliche) e Roland Lescure (Bercy), nonché Maud Bregeon (portavoce del governo). I nuovi incarichi ministeriali sono andati a Naïma Moutchou (Orizzonti), nominata ministro degli Esteri, mentre Manuel Valls non è stato nominato nuovamente. Un altro aspetto interessante è la nomina di Laurent Nunez, ex capo della polizia di Parigi, a ministro degli Interni.

L'intero nuovo governo è composto da 11 ministri di Renaissance, 6 di LR, 4 di MoDem, 3 di Horizons, 1 di Liot e UDI e 8 della società civile. Con questa diversità, il governo potrebbe essere ben posizionato per affrontare le sfide future, come i prossimi colloqui sul bilancio. Già oggi si riuniscono per la prima sessione di lavoro, mentre martedì si riunirà il Consiglio dei ministri per discutere il progetto di bilancio (PLF) e quello di previdenza sociale (PLFSS).

Una mozione di sfiducia incombente

Connessione Francia La mozione di censura è uno strumento che deve essere proposto da almeno il 10% dei deputati dell'Assemblea nazionale per poter essere votato. Se ci sarà la maggioranza di 289 dei 577 deputati, il governo dovrà dimettersi.

Dopo che già il 29 settembre 2023 è stata respinta una mozione di censura, trattata nell'ambito del progetto di legge sulla pianificazione finanziaria per il periodo 2023-2027, resta da vedere se il nuovo governo resterà in carica anche questa volta o se l'opposizione, come avverte Mathilde Panot della LFI, arriverà effettivamente alla censura. Olivier Faure del Parti Socialiste non si è ancora espresso su un possibile accordo di non censura, il che aumenta l'incertezza.

Il panorama politico in Francia è sempre entusiasmante. Resta da vedere se il nuovo governo sarà all’altezza delle sfide o affronterà la censura. I prossimi giorni saranno cruciali: qualcosa sta succedendo!