Stress psicologico: la solitudine colpisce soprattutto le giovani donne!
Il 4 luglio 2025, l’Università di Scienze Applicate Emden/Leer avvierà la terza ondata dello studio RISING sulla salute mentale.

Stress psicologico: la solitudine colpisce soprattutto le giovani donne!
Spesso si presume che la solitudine sia principalmente un problema della vecchiaia. Ma l'ultimo sondaggio del Studio IN AUMENTO, lanciato presso l'Università di Emden/Leer, mostra un quadro diverso. L'iniziatrice, la Prof.ssa Dr. Jutta Lindert, guida le indagini, iniziate alla fine del 2022. La prima ondata del sondaggio rivela che i giovani sotto i 30 anni sono particolarmente colpiti dallo stress psicologico. Nella seconda ondata si è verificata una svolta sorprendente: improvvisamente più persone di mezza età hanno descritto problemi simili. È stata riscontrata una chiara connessione tra questi stress e la situazione abitativa degli intervistati. Particolarmente gravi sono la solitudine e la mancanza di contatti sociali, che sono stati identificati come fattori centrali per i cambiamenti nella salute mentale.
La terza ondata dello studio RISING è ora in pieno svolgimento. Fino a metà settembre tutte le persone di età pari o superiore a 18 anni residenti nella regione hanno la possibilità di partecipare allo studio tramite un questionario online o di richiedere un questionario per iscritto. Chi è interessato può contattare tramite email aumento@hs-emden-leer.de oppure chiama lo 0152 / 0411 17 62 per richiedere il questionario e la busta di ritorno affrancata.
La solitudine e i suoi effetti
Gli effetti della solitudine sono ben documentati e colpiscono diverse fasce di età. Sebbene gli anziani siano spesso al centro dell’attenzione, la realtà è che la solitudine è un grave problema anche per i giovani adulti. Un'analisi da Giornale di scienze psicologiche sottolinea il legame tra relazioni sociali e salute mentale. Le persone che soffrono di solitudine spesso affrontano sfide serie: depressione, pensieri suicidi e persino un aumento del rischio di attacchi di cuore sono solo alcuni esempi.Di particolare preoccupazione sono i demoni che la solitudine può evocare, come l’ansia, l’aggressività e l’abuso di alcol.
Per affrontare questa sfida si stanno sperimentando diverse opzioni di intervento. Le misure raccomandate comprendono il sostegno sociale e la formazione volta a promuovere le competenze sociali. Gli approcci cognitivo comportamentali volti a scoprire e modificare modelli di pensiero sfavorevoli si sono rivelati particolarmente efficaci. L’obiettivo è creare un senso di appartenenza più forte e migliorare la consapevolezza interiore. Questi risultati sono supportati, tra gli altri, dal lavoro di Cacioppo et al. in relazione all’isolamento, che negli ultimi anni è stato oggetto di un crescente controllo.
Un appello a partecipare
Con l’attuale terza ondata dello studio RISING si sta compiendo un passo decisivo per comprendere meglio e affrontare concretamente i problemi sopra menzionati. L'appello a partecipare è rivolto a tutti i cittadini della regione, perché tutti contribuiscono ad alleviare un problema diffuso ma spesso trascurato. La partecipazione è semplice e può essere effettuata online o per iscritto. Condividendo le tue esperienze, aiuti a sviluppare opzioni di intervento ottimali per combattere la solitudine.
In un mondo in cui l’isolamento sociale sta diventando sempre più la norma, l’impegno delle persone è più necessario che mai. Insieme possiamo contrastare i sentimenti di solitudine e creare una società in cui ognuno ha il proprio posto e si sente a proprio agio. Quindi, se sei curioso o vuoi partecipare attivamente, non dovresti aver paura di fare il primo passo.